Quali novità introduce - Massimo Siviero

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Il capoluogo campano è stato scelto come più antico e nuovo scenario del poliziesco italiano analizzato attraverso una struttura e una scrittura particolari. Nei suoi romanzi Massimo Siviero racconta il lato oscuro della metropoli ispirandosi alla cronaca. Ha cercato di conciliare la narrazione nera e d’ambiente  con il romanzo a enigma.

La tecnica del thriller è la più immediata per raccontare le degenerazioni della società. Giallo e noir devono essere politicamente scorretti,  non devono far evadere ma invadere il lettore. Il romanzo innocuo non serve a nessuno. Nelle sue storie Siviero si occupa di argomenti forti radicati su un territorio dove il giallo delle cronache, ancora prima di quello letterario, ha sempre avuto casa storica.


Dopo "Mater Munnezza" (edizioni Cento Autori, 2011), il suo quinto romanzo con Napoli assediata dal crimine e divorata dai "colletti sporchi", a maggio 2012 è uscito in edicola "Caponapoli" (Il Giallo Mondadori, 3055) 
e ad aprile 2015 “Scorciatoia per la morte” (Tullio Pironti Editore).


Il titolo del libro
"Come scrivere un giallo napoletano", pubblicato nel 2003, rivela le ulteriori novità che Siviero introduce.

In questo manuale sul poliziesco italiano ha approfondito il modo di scrivere un thriller e in particolare un giallo ambientato a Napoli. 

Questo manuale di scrittura narrativa è stato poi pubblicato, completamente aggiornato, in formato eBook e con il nuovo titolo “Come scrivere un giallo di successo. Le 5 mosse vincentiScoprirete i numerosi suggerimenti dell’autore e i segreti racchiusi tra le dita di una mano per riuscire a pubblicare un bestseller investigativo o d’azione.

Scoprirete che il giallo napoletano, tra vizi e  virtù all’ombra del Vesuvio, affonda le sue radici in oltre duemila anni di storia.
Per cominciare, lo sapevate che
Napoli è la patria storica del giallo italiano? Che Leopardi scrisse due odi a sfondo giallo?

Francesco Mastriani, con il romanzo "Il mio cadavere" pubblicato nel 1852 (lo stesso anno de "La cieca di Sorrento"), ha preceduto di molti decenni l’esordio nella narrativa poliziesca di tutti gli altri autori italiani. 


 
 
 
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